In tempo di pandemia Maiori si affida a S. Rocco


Maiori si affida ancora una volta alla protezione di S. Rocco, il pellegrino di Montepellier che patì sul suo corpo i supplizi della peste. La devozione al Santo in terra maiorese è attestata da diversi documenti e varie testimonianze popolari, come appurato da un articolo ripubblicato quest’oggi sul blog on-line del Vita Cristiana di Maiori, e prese piede nel periodo della pestilenza che colpì il Napoletano nel 1656. Quest’anno, particolare sotto tutti i fronti, l’atto di Affidamento al Santo taumaturgo ha assunto un carattere particolare. A lui don Vincenzo, al termine della Celebrazione eucaristica vespertina, ha affidato la salute fisica e spirituale della nostra Comunità:

«Signore Gesù, guarda noi e l'umanità intera afflitta da questa nuova epidemia

che già sta seminando sofferenza e morte in ogni angolo della terra. 

Ti chiediamo, umilmente, difendici da questo morbo terribile che sta colpendo l'umanità. Non permettere che in Italia e nel resto del mondo, questa nuovo virus chiamato coronavirus si trasformi in una strage degli innocenti ma libera dalla sofferenza e dal male tutti coloro che vengono a contatto con il nuovo male o vengono contagiati.

Fa che l'efficacia delle cure preventive, come il vaccino ed altre coperture di carattere medico e farmaceutico, possano portare beneficio prima che il virus aggredisca un numero sempre più elevate di persone sane o già ammalate.

Affidiamo alla tua bontà di Padre questa nostra umile preghiera, mediante l'intercessione della Beata Vergine Maria, salute degli infermi e di tutti i santi nostri protettori, in modo particolare S. Rocco, pellegrino laico in Europa, contagiato, incarcerato, tu che hai guarito i corpi e hai portato gli uomini a Dio, intercedi per noi e salvaci dalle miserie del corpo e dell’anima”. 

Fa che non soffriamo per questa e per tante nuove malattie che mettono ansia e preoccupazione nel cuore dei tuoi figli, così deboli, fragili e paurosi di fronte ai tanti mali e sofferenze di questo nostro tempo e di questa nostra generazione.»


La processione sul sagrato ha coronato la semplice giornata di Festa!



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