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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

La "dritta via" tra la Chiesa e Dante Alighieri

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Per il Dantedì 2022 proponiamo la lettura di una nota a cura del Pontificio Consiglio per la Cultura che riflette sul rapporto tra Dante e il magistero degli ultimi Pontefici. Buona lettura! La Chiesa e Dante Alighieri La Chiesa, soprattutto attraverso le parole e le azioni dei Sommi Pontefici, ha mostrato più volte il vivo e sentito desiderio di onorare degnamente la figura di Dante Alighieri, di tenere nella giusta considerazione la sua opera, considerandola come elemento essenziale del suo patrimonio culturale e religioso, per il suo profondo rapporto con la fede cristiana e con la riflessione teologica e filosofica sviluppatasi intorno alle verità della fede. Ricordando i più recenti anniversari danteschi, ci si accorge che i Pontefici, a nome di tutta la Chiesa, hanno tributato al Sommo Poeta uno straordinario, singolare onore, dedicandogli importanti documenti magisteriali, che evidenziano eloquentemente il filo rosso della continuità nell’interesse e nella volontà di conoscenza

Fede e poesia nell'opera di Dante

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Per il Dantedì 2022 proponiamo la lettura di una articolo a firma di Salvatore Abbruscato. Buona lettura! Fede e poesia in Dante di Salvatore Abbruscato La storia è piena di poeti credenti, e sicuramente Dante Alighieri è stato il poeta più cristiano di tutto l’occidente e la Divina Commedia non è soltanto la più importante testimonianza letteraria della civiltà medievale e una delle più grandi se non la più grande opera di tutta la letteratura universale, ma è una grande opera ispirata da Dio e che celebra la Sua potenza; l’inizio del primo canto del Paradiso è una prima luce che manifesta tale verità “La gloria di colui che tutto move/ per l’universo penetra e risplende/ in un parte più e meno altrove.”   Ciò significa che tutto ciò che esiste nell’universo è la manifestazione della gloria e della potenza del creatore. Dante stesso mostra consapevolezza di tale legame tra lui e Dio, quando nel canto XXV sostiene che il suo poema e’ sacro “Se mai continga che il poena sacro/ a cui ha

Annunciazione del Signore, guida alla festa che inaugura il Natale

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Annunciazione del Signore, guida alla festa che inaugura  il Natale Giovan Angelo d'Amato (attr.), Annunciazione del Signore , 1573, Collegiata di S. Maria a Mare Nella Solennità dell’Annunciazione del Signore si ricorda il momento in cui nella città di Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria: «Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo», e Maria rispondendo disse: «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola». E così, compiutasi la pienezza dei tempi, Colui che era prima dei secoli, l’Unigenito Figlio di Dio, «per noi uomini e per la nostra salvezza si incarnò nel seno di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo e si è fatto uomo», come si recita nel Credo. Perchè si chiama Annunciazione? Il nome è dato in riferimento all’annunzio dell’angelo Gabriele a Maria circa la nascita del Messia, secondo il racconto del Vangelo di Luca. Considerata l’importanza di questo annunzio, che si colloca al centro del

Don Clemente Confalone, dall’orrore della guerra al sacerdozio

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Ricorre oggi l'anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, compiuto a Roma dalle truppe di occupazione naziste il 24 marzo 1944. La vicenda che ebbe protagonista il sacerdote maiorese don Clemente Confalone si riferisce a quel periodo tragico della nostra storia. Ci piace ricordare il presule maiorese attraverso uno scritto di Sigismondo Nastri per il Corriere del Mezzogiorno del 23 luglio 1996. Buona lettura! Don Clemente Confalone, dall’orrore della guerra al sacerdozio di Sigismondo Nastri Nell’ottobre del 1943 Roma era in preda al caos. Vi dominava la paura. L’armistizio dell’8 settembre aveva determinato una situazione paradossale, trasformando in alleati i nemici di ieri, e viceversa, e segnando l’inizio di un conflitto tra italiani di opposte fazioni. L’ingegnere Pietro Lestini era vicepresidente dell’Associazione cattolica di San Gioacchino, nel quartiere Prati. Come ricorda la figlia Giuliana in un libro (S.A.S.G., edizioni Il Ventaglio), egli era impegnato nella

Cosa significa consacrarsi a Maria?

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  Cosa significa "atto di consacrazione" a Maria e perché si fa di Gianni Cardinale Papa Francesco ha deciso di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Lo farà il prossimo venerdì 25 marzo durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro. Lo stesso atto, sempre nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Solennità dell’Annunciazione del Signore, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di sua santità, come inviato del Santo Padre. La notizia è stata diffusa ieri con una Dichiarazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni.  L’atteggiamento o l’atto di consacrazione a Maria risale almeno all’VIII secolo con Giovanni Damasceno, al quale dobbiamo la prima formula di consacrazione a Maria, espressa con il verbo anatíthemi (= dedico, consacro, offro nel culto): “Anche noi oggi ti restiamo vicini, o Sovrana, […] legando le nostre anime alla tua speranza, come a un’an

Maiori: iniziano le Prove dei canti dei Battenti

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Riprendono le prove dei canti dei Battenti di Maiori: è quanto è stato deciso nel corso di un incontro tra il Parroco, Don Nicola Mammato, e i responsabili dell'Associazione culturale religiosa "A Croce 'e Majur" tenutosi questa sera presso l'Insigne Collegiata di S. Maria a Mare.  Il primo incontro è fissato per Mercoledì 23 Marzo 2022, alle ore 19, presso la Chiesa di S. Domenico. I responsabili, attraverso queste pagine, invitano tutti quanti intendano aggregarsi al gruppo storico dei Battenti a prendervi parte con assiduità. L'invito, in particolare, è rivolto ai più giovani: primi destinatari e custodi privilegiati delle tradizioni della Comunità cristiana di Maiori.  Leggi anche:  I Battenti di Maiori: un quadro storico

Cronaca delle Quarantore nella Parrocchia di S. Pietro in Posula

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Cronaca delle Quarantore nella Parrocchia di S. Pietro in Posula di Salvatore Cascetta Beato l'uomo che confida nel Signore (salmo 1). Tra le manifestazioni del culto eucaristico, restano ancora attuali le Quarantore, una volta così diffuse e così solenni da costituire un tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione tra il clero e il popolo, tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi. La storia dice che, durante i giorni della solenne esposizione, le città cambiavano fisionomia: i negozi chiudevano; i lavori dei campi erano sospesi; le barriere sociali cadevano e la fede rifioriva nel cuore della gente che imparava a pregare e a meditare.  L'adorazione Eucaristica continua ed ininterrotta, verso Gesù Sacramento era, e continua ad essere, un atto non solo devozionale ma di forte impatto spirituale verso tutte le comunità che ad oggi hanno conservato questa pia pratica. La Parrocchia di San Pietro in Posula di Maiori, anche quest'ann

Le Parrocchie di S. Pietro e S. Maria delle Grazie in ritiro quaresimale alla Badia di Cava

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Le comunità parrocchiali di Santa Maria delle Grazie e di San Pietro in Posula di Maiori vivranno, sabato 26 marzo, un momento di spiritualità Quaresimale presso l'Abbazia Benedettina della Ss.ma Trinità di Cava de'Tirreni. Il pellegrinaggio, fortemente voluto dal parroco don Gennaro Giordano, vuol far vivere ai fedeli che prenderanno parte al pellegrinaggio un momento di forte spiritualità e di conversione. Alle 15.30 è prevista la partenza da S. Maria delle Grazie e successivamente anche dall'hotel San Pietro. Alle 17.00 presso la Basilica della Ss.ma Trinità il Padre Abate Dom. Michele Petruzzelli, terrà la sua riflessione sulla Quaresima. Al termine della meditazione ci sarà un tempo per le confessioni. Alle 17.45 circa è prevista all'altare maggiore la S. Messa presieduta dal nostro parroco don Gennaro.  Sarà possibile prenotarsi contattando telefonicamente Salvatore Cascetta (+39 335 155 4629) e Alessandro Ferrara (+39 366 171 6787). La Quaresima tempo di rinnovam

San Giuseppe, custode innamorato di Maria sua sposa

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Nei Primi Vespri della Solennità di S. Giuseppe pubblichiamo un interessante contributo di  Enza Ricciardi  per  Incontro per una Chiesa viva  del Marzo 2020. Buona lettura! San Giuseppe, custode innamorato di Maria sua sposa di Enza Ricciardi E Giuseppe l’attendeva in Paradiso. Tornava a casa la Vergine Assunta, quando il Cielo si aprì per accoglierla; e intima e profonda, come a Nazareth, fu la gioia di riunirsi al Figlio e allo Sposo. Intima, ma gloriosa. Profonda, ma sfolgorante. La Chiesa non ci dice se possiamo prestare fede ai Santi e ai teologi che asseriscono l’assunzione in anima e corpo del glorioso patriarca. Ma è bello immaginare l’abbraccio, trasfigurato ma concreto, della santa Famiglia e ritrovarsi nell’intimità di questo triplice amore umano che si riunisce nell’eternità; sentire il calore di questa Trinità terrena, che si ricompone nell’unità per innestarsi nell’eterno amore della Trinità divina, in cui l’uomo - tutto l’uomo – e l’umana famiglia, nella  duplice natura

«Prendete, mangiate: questo è il mio corpo»: la seconda predica della Quaresima 2022 di P. Cantalamessa

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P. P. Rubens , Istituzione dell'Eucaristia, particolare « Prendete, mangiate: questo è il mio corpo » Seconda predica di Quaresima del Card. P. Raniero Cantalamessa O.F.M.Capp. Continuiamo le nostre riflessioni sul mistero eucaristico. L’oggetto della catechesi mistagogica di oggi è la parte centrale della Messa, la Preghiera eucaristica, o Anafora, che ha al suo centro la consacrazione. Facciamo su di essa due tipi di considerazione: una liturgica e rituale, l’altra teologica ed esistenziale. Dal punto di vista rituale e liturgico, abbiamo oggi una risorsa nuova che non avevano i Padri della Chiesa e neppure i dottori medievali. La risorsa nuova di cui disponiamo è il riavvicinamento tra cristiani ed ebrei. Fin dai primissimi giorni della Chiesa, diversi fattori storici portarono ad accentuare la differenza tra cristianesimo e giudaismo, fino a contrapporli tra di loro, come fa già Ignazio di Antiochia . Distinguersi dagli ebrei – nella data della Pasqua, nei giorni di digiuno, e