Cronaca delle Quarantore nella Parrocchia di S. Pietro in Posula

Cronaca delle Quarantore nella Parrocchia di S. Pietro in Posula

di Salvatore Cascetta

Beato l'uomo che confida nel Signore (salmo 1).

Tra le manifestazioni del culto eucaristico, restano ancora attuali le Quarantore, una volta così diffuse e così solenni da costituire un tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione tra il clero e il popolo, tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi. La storia dice che, durante i giorni della solenne esposizione, le città cambiavano fisionomia: i negozi chiudevano; i lavori dei campi erano sospesi; le barriere sociali cadevano e la fede rifioriva nel cuore della gente che imparava a pregare e a meditare. 

L'adorazione Eucaristica continua ed ininterrotta, verso Gesù Sacramento era, e continua ad essere, un atto non solo devozionale ma di forte impatto spirituale verso tutte le comunità che ad oggi hanno conservato questa pia pratica. La Parrocchia di San Pietro in Posula di Maiori, anche quest'anno ha vissuto i quattro giorni delle Tradizionali e Solenni Quarantore, con il programma invariato per tutti i giorni da lunedì a giovedì. Tutte le mattine  alle ore 9.00 c'è stata la celebrazione della S. Messa, al termine della quale è stato esposto il Ss.mo Sacramento con la recita delle Lodi mattutine; dopodiché nel silenzio orante dei credenti, l'Adorazione Eucaristica è proseguita fino alle 12.00, con la recita dell'Ora Media di Sesta e l' Angelus Domini. Nel pomeriggio alle ore 16.00 l'Adorazione è ripresa accompagnata come primo atto di preghiera dalla coroncina alla Divina Misericordia a cura del gruppo del Volontariato Vincenziano di Maiori. Alle 17.30 ha avuto inizio la recita del rosario Eucaristico cantato scritto da Sant'Alfonso Maria de Liguori.

Alle ore 18.00, la celebrazione dei Vespri Solenni, l'omelia meglio conosciuta come "predica" o "fervorino Eucaristico" e la benedizione Eucaristica conclusiva della giornata. In questi giorni santi vi è anche la bella tradizione di invitare il predicatore per offrire ai fedeli riuniti, riflessioni, spunti e carezze spirituali. Il primo giorno il pensiero omiletico è stato tenuto dal Rev.do Don Salvatore Lucibello, vicario parrocchiale dell'Unità Pastorale di Agerola, tutto incentrato sulle parole del sacrificio Eucaristico e sul valore della S. Messa. Il secondo giorno è stato tenuto dal parroco don Gennaro Giordano che ha voluto soffermarsi sull'episodio della trasfigurazione di Gesù, prefigurazione della Beata passione e risurrezione, che la liturgia della seconda domenica di Quaresima ci ha fatto vivere. Il terzo giorno il Rev.do Don Andrea Alfieri, Parroco di Conca dei Marini e assistente diocesano dell'Azione Cattolica Giovani, ha sottolineato nella sua omelia il carattere sinodale della chiesa e del "nuovo" tempo che la Chiesa sta vivendo nell'ambito del Sinodo. 

Il quarto ed ultimo giorno è stato, come è tipico in questa pratica delle Quarantore, una giornata molto intensa. Il Ss.mo Sacramento è rimasto esposto sull'altare maggiore ininterrottamente fin dal mattino per poter permettere a più fedeli nei diversi orari della giornata di raccogliersi in preghiera dinanzi a Cristo. Alle 17.00 il parroco don Gennaro ha tenuto un breve momento di preghiera comunitario incentrato sul Sinodo. A sera il Rev.do Don Aldo Savo, vicario parrocchiale di S. Pietro alla Costa - Torello di Ravello, ha presieduto la celebrazione conclusiva delle giornate Eucaristiche. La sua omelia, tenutasi durante la celebrazione dei Vespri del Ss.mo Sacramento, ha avuto come centro il brano evangelico dei  discepoli di Emmaus e tra i temi trattati l'importanza del cammino sinodale e sulla necessità di camminare insieme secondo lo stile di Cristo. Al termine della Solenne Liturgia del Vespro il Ss.mo Sacramento è stato portato in processione brevemente per la via principale della parrocchia. Al rientro in chiesa il canto del Te Deum, antico inno di ringraziamento, elevato in coro dagli astanti ha dato fine ai santi giorni, e accompagnati dalle parole dell'Inno ciascun credente ha reso il proprio omaggio al Creatore.

Sia in coro e  sia come  singoli credenti abbiamo fatto i nostri esercizi spirituali quaresimali, per arrivare più preparati e rinnovati alle prossime festività Pasquali: in te Domine speravi non confundar in aeternum.

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