Dentro il Dogma: perché l’Immacolata Concezione di Maria?

Da Pietro da Cortona, Immacolata Concezione, sec. XVIII

L’8 dicembre la Chiesa celebra la Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria. Una festa molto sentita da tutta la Cattolicità in quanto costituisce il preludio al Natale. I suoni di nenie e canti pastorali schiudono il cuore alla tenerezza di antichi rituali e predispongono lo spirito alla venuta di Cristo nella storia dell’uomo. Quest’oggi proponiamo sul nostro Blog due articoli molto intensi che ci aiuteranno a comprendere le ragioni di questa festa e la struttura centrale del Dogma che definisce Maria concepita senza peccato. Buona lettura!

Già celebrata dal secolo XI, la solennità dell’ Immacolata Concezione della Vergine Maria si inserisce nel contesto dell’Avvento e del Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con la memoria della Madre. In tal senso questo periodo liturgico deve essere considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore. Maria è la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. Già profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele. Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830).

Che cosa vuol dire Immacolata Concezione?

Vuol dire che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori (sant’Anna e san Gioacchino) così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente?

La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana. Il catechismo afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’ unico soggetto che è divino. Si tratta dell’unione ipostatica. Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata – anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’ azione del Maligno.

In che parte del Vangelo si può facilmente dedurre che la Vergine Maria è Immacolata?

Nell’ Annunciazione l’Angelo saluta Maria con l’appellativo “Piena di Grazia”. Tali parole fanno chiaramente capire che non si tratta semplicemente di un saluto rivolto a chi è nello stato di Grazia, ma a chi è totalmente pieno della Vita di Dio, totalmente pieno di questa Vita perché costitutivamente immacolato.

 (da Famiglia Cristiana, “Immacolata, ecco le cose da sapere” del 7.12.2019)

 

La storia dell’Immacolata Concezione

Le prime forme di culto dell’Immacolata Concezione si rintracciano in Oriente fra il VI e il IX secolo; in Occidente se ne inizia a parlare, invece, tra l’XI e il XIV secolo. Certo è che, nella celebrazione liturgica, alla data 8 dicembre, la festa fosse già celebrata nell’Inghilterra del secolo XI, ma farà molta fatica ad affermarsi. Nei secoli successivi certamente raggiunge la Francia: a Parigi gli studenti della Normandia scelgono l’Immacolata Concezione come festa patronale dell’università e anche i canonici di Lione la festeggiano, ma a Roma ancora non si festeggia, come testimonia San Tommaso d’Aquino che parla di una “tolleranza” di Roma verso le Chiese che la celebrano.  

Le difficoltà della teologia

Perché l’Immacolata Concezione incontra tutte queste difficoltà tra i teologi? La resistenza non riguarda certo la santità di Maria, ma la salvaguardia della dottrina della Redenzione universale di Cristo. Se, infatti, si ammettesse il concepimento immacolato di Maria - affermavano alcuni teologi - ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, pertanto la Redenzione di Gesù non sarebbe più universalmente estesa a tutte le creature umane. Come dirimere questa controversia?

La soluzione di un francescano

Il B.G. Duns Scoto contempla  l'Immacolata 

Ci penserà un frate francescano, Giovanni Duns Scoto, che nel 1307 introduce l’argomento della “Redenzione preventiva”, secondo cui Maria proprio per la potenza della mediazione di Gesù è stata preservata dal peccato originale. In questo modo l’universalità della Redenzione operata da Cristo resta intatta. Il primo istante storico di Maria, quindi, è il primo istante della grazia, perché Maria nella storia della salvezza rappresenta un nuovo inizio e il Salvatore non poteva che venire al mondo in un grembo Santo e immacolato fin dal principio. Una delle prove che il frate porta a sostegno della sua tesi, la recupera proprio dal Vangelo: quando l’angelo annuncia a Maria la sua prossima maternità, infatti, la saluta come “piena di grazia”. La soluzione del francescano sarà fondamentale per arrivare al dogma. Già nel 1325 Giovanni XXI celebra la solennità l’8 dicembre ad Avignone; Sisto V nel 1480 ne approva l’ufficio.


(da Vatican News, “L'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria” di © Roberta Barbi dell’8.12.2019)

 

Chi ha promulgato il dogma dell'Immacolata?

Il dogma fu promulgato nella Cappella Sistina dal beato Pio IX l’8 dicembre 1854. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) – dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana – aveva fatto voto in una cappella dedicata all’ Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ ordine cristiano nell’ Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’ attuazione della proclamazione del gran dogma mariano. Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’ immagine dell’Immacolata.

Francesco Podesti, Proclamazione del dogma dell'immacolata Concezione, sec. XIX, Musei Vaticani.

Perché si attese il XIX secolo per promulgare tale dogma?

Papa Pio IX
Primo: perché il dogma dell’Immacolata Concezione è un dogma di approfondimento della Rivelazione (approfondimento vuol dire che è comunque contenuto implicitamente nella Rivelazione) per cui era naturale che tale approfondimento avvenisse nel corso della storia. Secondo: perché tale dogma fu una risposta all’ influenza illuminista (prima) e positivista (poi) che affermavano una sorta di “immacolata concezione” dell’uomo. Si tratta del mito del buon selvaggio secondo cui l’uomo sarebbe in natura buono ma poi verrebbe rovinato dalle strutture sociali. La conseguenza di questa errata antropologia era il ritenere che la soluzione di ogni male non stesse prima di tutto nella conversione del cuore dell’uomo ma solo nella teorizzazione di ideologie rivoluzionarie e utopiche atte a realizzare una sorta di “paradiso sulla terra”. Ebbene, il dogma dell’Immacolata Concezione nel 1854 e la sua conferma venuta dall’ Alto che si avrà quattro anni dopo a Lourdes (La Vergine si presentò a Bernadette con queste testuali parole: “Io sono l’Immacolata Concezione”), furono una risposta cattolica a questo errore. Se la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente vuol dire che tutti gli altri uomini nascono macchiati dal peccato. E la salvezza non ci viene dalla scienza o dal progresso, ma solo dalla grazia divina e dalla nostra adesione – di fede e di opere – alla Redenzione di Cristo. Occorre aggiungere anche che il fatto che si sia atteso tanto tempo prima di promulgare il dogma, è fattore ulteriormente accertativo della validità della decisione di Pio IX, in quanto fu frutto di secolari discussioni teologiche, che, pur basate su iniziali posizioni distanti, portarono però alla scoperta della verità sulla materia del dogma. Inoltre, un altro fattore decisivo era costituito dal fatto che ormai già da secoli, ovunque nella cattolicità, si venerava Maria anche sotto il titolo di Immacolata, e centinaia erano le cappelle già consacrate al suo immenso privilegio. Proprio in una di queste, come detto, il beato Pio IX ebbe la suggestione di giungere alla grande epocale decisione del dogma.

N.D.R. - Consiglio di lettura - Lettera Encliclica "Ineffabilis Deus"

Cos'è l'omaggio all'Immacolata da parte del Papa?

L'8 dicembre del 1857, papa Pio IX, inaugurò e benedisse a Roma, il monumento dell'Immacolata, detto di Piazza di Spagna, in realtà nell'adiacente Piazza Mignanelli, monumento interamente pagato dal re di Napoli Ferdinando II. Papa Pio XII, nel giorno dell'Immacolata Concezione, ha iniziato a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine; il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958, uscì dal Vaticano e si recò personalmente in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata continuata anche dai papi successivi. La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L'omaggio all'Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, tra cui il Tota pulchra.

 (da Famiglia Cristiana, “Immacolata, ecco le cose da sapere” del 7.12.2019)


Omaggio all'Immacolata di P.zza di Spagna da parte di Papa Francesco 8.12.14


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