Il Giovedì Santo e la tradizione dei "Sepolcri": senso e significato degli Altari della Reposizione
In Costa d'Amalfi è tradizione allestire nelle Chiese, in occasione del Triduo Pasquale, gli Altari della Reposizione, comunemente ed erroneamente detti "Sepolcri". Riscopriamo questa antica usanza attraverso un articolo tratto dalla sez. online della Rivista S. Francesco Patrono d'Italia a firma di Antonio Tarallo. Buona lettura!
Collegiata di S. Maria a Mare - 2019 |
L’altare della reposizione, ossia “i sepolcri”. Origine e tradizioni
Il termine sbagliato: “sepolcro”
Chiesa della Madonna della Libera - 2021 |
Vediamo, in merito a questo argomento, la Chiesa cosa dice. E’ un brano tratto dal capitolo quarto – dal titolo “Anno liturgico e pietà popolare” – del documento del “Direttorio sulla Pietà popolare e Liturgia della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” (2001):
“È necessario che i fedeli siano illuminati sul senso della reposizione: compiuta con austera solennità e ordinata essenzialmente alla conservazione del Corpo del Signore per la comunione dei fedeli nell’Azione liturgica del Venerdì Santo e per il Viatico degli infermi, è un invito all’adorazione, silenziosa e prolungata, del mirabile Sacramento istituito in questo giorno. In riferimento al luogo della reposizione, si eviti il termine di “sepolcro”, e nel suo allestimento, non venga conferito ad esso l’aspetto di un luogo di sepoltura; infatti il tabernacolo non deve avere la forma di un sepolcro o di un’urna funeraria: il Sacramento venga custodito in un tabernacolo chiuso, senza farne l’esposizione con l’ostensorio”.
Gli altari della Reposizione, la storia
S. Pietro in Posula - 2021 |
Le tradizioni italiane per l’altare della reposizione
Prima tradizione popolare, che un po’ tutti conosciamo è quella della visita agli altari nella notte del Giovedì Santo. A Roma, ad esempio, centro del Cattolicesimo, e dunque città ricca di chiese, va ricordata la “pia pratica” della “Visita alle sette chiese” (nata da San Filippo Neri) che però non ha nulla a che fare, sia chiaro con il Giovedì Santo. Ma, una certa tradizione popolare, rifacente proprio al numero di “sette chiese”, vuole che le chiese da visitare siano – appunto – in numero di sette o comunque dispari. Nessuna fondatezza né religiosa, né teologica, ma semplicemente di tradizione e devozione popolare.
Gli “allestimenti”, scenografie “sacre”
Cittadine, paesi, città d’Italia, dal Nord al Sud, sono tutte unite, in questo importante giorno che dà avvio al Triduo pasquale, che ci conduce alla domenica di Resurrezione. E’ affascinante, all’infuori dell’erronea dicitura che abbiamo precisato all’inizio, come tutte queste realtà – ognuna nelle loro differenze – si preparino a celebrare la “Messa Domini”. E’ significativo di come ancora oggi, a distanza di molti secoli, la preparazione dei “sepolcri” veda impegnati migliaia e migliaia di fedeli delle diverse comunità parrocchiali nostrane. E’ l’Italia “semplice” quella che si respira nelle chiese, oggi, è l’Italia delle tradizioni tramandate dai nostri nonni, è l’Italia del cuore umile, dall’origine contadina, e di grande devozione popolare. Ogni tanto, fa piacere ricordarlo.
Fonte: S. Francesco, patrono d'Italia
Nella nostra Parrocchia sarà possibile adorare Gesù vivo e vero, presente nell'Eucarestia, presso gli Altari della Reposizione allestiti nelle Chiese della nostra Parrocchia:
- Collegiata Giovedì 1 dalle ore 19 alle 21 / Venerdì 2 dalle ore 8 alle ore 12
- S. Giacomo Giovedì 1 dalle ore 19 alle 21 / Venerdì 2 dalle ore 8 alle ore 12
- Madonna della Libera Giovedì 1 dalle ore 18 alle 21.30 / Venerdì 2 dalle ore 9 alle ore 12
- S. Domenico Giovedì 1 dalle ore 15.30 alle 18 / Venerdì 2 dalle ore 8.30 alle ore 12
- S. Maria delle Grazie Giovedì 1 dalle ore 18.30 alle 21.30
- S. Pietro in Posula Giovedì 1 dalle 20 alle 21.30
Chiesa di S. Giacomo - 2021 |