«Teresa, un dono per tutti noi»: l'omelia di don Gennaro ai funerali di Teresa Criscuolo


Riportiamo integralmente l'intenso pensiero omiletico di Don Gennaro Giordano, pronunciato questa mattina durante i funerali di Teresa Criscuolo:

    Ci sono persone che, per il mestiere, la professione, per tutto quello che fanno, che svolgono, entrano nell'esistenza di ognuno di noi. Le incontriamo ogni giorno, dentro e fuori la cornice abituale del loro lavoro. Il loro tratto, la loro disponibilità, la loro capacità di mettersi in ascolto e di affrontare anche la pretese, le impazienze, la fretta del pubblico, sono un dono prezioso che ha raggiunto noi tutti. Questa è stata Teresa, un dono per tutti noi. Per questo oggi ci viene a mancare uno dei nostri, una persona con la quale il legame di consuetudine era accompagnato da stima, da cordialità e talora da vera amicizia. È come se con questa sorella Teresa, se ne andasse un pezzo del nostro paese, di quanto contribuisce a conferirgli un aspetto caratteristico. Ecco perché avvertiamo la pena di un distacco che viene a sottrarci la sua simpatia, la sua correttezza, la sua a amabilità. 

    La Parola di Dio ci aiuta a leggere questo momento che viviamo insieme. San Paolo, nella prima lettera ai Corinti, ci parla di "Adamo", della sua fragilità, della sua incapacità di fidarsi di Dio, della sua ingenuità nel lasciarsi sedurre dallo spirito del male. Ma ci invita anche a guardare a Cristo, a lui che ha affrontato la morte e la cattiveria e le ha sconfitte con la forza dell'amore. Grazie a lui noi ora possiamo guardare in faccia la morte, sicuri che un giorno essa scomparirà per sempre e noi vivremo presso Dio, partecipando alla sua pienezza per l'eternità. Grazie a Cristo possiamo levare lo sguardo verso il futuro con speranza. Verrà il giorno in cui ci ricongiungeremo alla nostra sorella Teresa e potremo ritrovare quella comunione che ora è stata interrotta. Questa speranza, però, è come un fuoco che domanda di essere alimentato, una lampada a olio da non lasciare all'asciutto. Per farlo siamo invitati a scoprire ciò che rende bella e grande la nostra vita, ciò che ci fa assomigliare al Cristo e ci permette di irraggiare attorno a noi la sua luce, di fare intendere il sapore buono del suo Vangelo. Si, la nostra sorella Teresa amava la vita, sapeva dare gusto ai tempi diversi che la scandiscono, ai momenti che ne costituiscono il tessuto prezioso. 

    È questo atteggiamento, questo stile che oggi Teresa ci lascia in eredità, ci consegna, perché a nostra volta noi sappiamo tirar fuori tutte quelle risorse, quei gesti e quelle parole che riescono a trasfigurare i nostri giorni. Allora potremo dire di aver fatto la nostra parte: quando non ci saremo rinchiusi nel nostro guscio ms avremo operato per il bene comune, mettendo le nostre capacità, le nostre competenze a servizio degli altri, come ha fatto Teresa. Senza cercare riconoscimenti, apprezzamenti, attestazioni, paghi di aver lavorato per rendere più bello e abitabile un angolo di questa terra. 

    Signore Dio, dona la vita eterna alla nostra sorella Teresa e liberala dal buio della morte. La sua presenza operosa ha rallegrato i nostri giorni. Apri ora i suoi occhi alla tua luce e fagli gustare la tua pace. Noi non dobbiamo presentarla a te: tu la conosci più di noi. Allora riunisci tutto il bene che ha compiuto. E ricorda che ti ha invocato cin fiducia, perché era tua figlia. In Cristo nostro Signore. Amen!





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