S. Maria a Mare in pellegrinaggio a Roma: diciassette anni fa S. Giovanni Paolo II benedisse il fiore d'oro [VIDEO]

Il 21 Aprile 2004, in occasione delle ricorrenze giubilari dell’VIII centenario del ritrovamento della Statua di S. Maria a Mare sul litorale di Maiori, del V centenario dell’elevazione della chiesa madre a Insigne Collegiata e del I centenario della costruzione dell’Organo “Zeno Fedeli”, la Comunità Ecclesiale di Maiori si recava a Roma, sulla Tomba di S. Pietro, per rinnovare la professione della propria fede. In quell'occasione il S. Padre, Giovanni Paolo II, benedisse il fiore d'oro che ancora oggi fregia l'antica e miracolosa Statua di S. Maria a Mare.

Per le rubriche Le pagine del Vita Cristiana Anniversari riviviamo le emozioni di quel giorno grazie alla testimonianza di Vincenzo Sarno pubblicata nel Vita Cristiana di Maiori, N. 5 - 6, Maggio-Giugno 2004, Anno XLVI. Buona lettura!

La Statua di S. Maria a Mare nella Basilica di S. Pietro

di Vincenzo Sarno


Che gioia! Che emozione accompagnare S. Maria a Mare tra le navate della Basilica di S. Pietro! Difficile trasmettere i sentimenti vissuti a Roma lo scorso 21 aprile, durante la Concelebrazione Eucaristica sull’Altare della Cattedra.

Ancor più difficile per chi, come me, oltre alla fortuna di essere stato presente, è stato chiamato a raccontare quel magico pomeriggio. Sì, magico, particolarmente per l’emozione di cantare, tutti insieme, più di 500 maioresi, come se fosse agosto, la “Diva del Mare”, mentre la “nostra Mamma celeste”, portata a Roma sul camioncino messo a disposizione da Montesanto Gaspare, guidato da Bellosguardo Pietro, percorreva la Navata principale del Tempio della Cristianità sotto lo sguardo, certo incredulo e incuriosito, dei turisti colà presenti, sulle spalle dei quattro portatori, Mammato Franco, Apicella Tommaso, Musollino Armando, Dell’Isola Gaetano, sotto la vigile attenzione di Cacciatore Alfonso.


La prima fondamentale tappa del cammino giubilare della comunità maiorese ha toccato i sentimenti comuni, veri, sentiti, di tutti noi, alla riscoperta - ce lo auguriamo! - della tradizione che, attraverso la memoria storica degli eventi giubilari, deve farci riscoprire l’autenticità della fede e il comandamento nuovo dell’amore fraterno.

A proposito delle emozioni, intendo raccontarne una personale. Non me ne voglia il lettore! Pur trovandomi in Chiesa non ho resistito alla tentazione, ahimè!, di chiamare mia madre via cellulare per farle ascoltare in diretta l’emozione irripetibile ed inenarrabile del canto popolare della festa d’agosto. Retorico dire che le stupefacenti architetture della Basilica sembravano diventare un po' un vicolo di casa nostra. Forse sì, ma io l’ho provato! Del resto, Iddio mi perdoni, il progresso deve essere a servizio della Fede e raggiungere tutti, anche a dispetto del cellulare.



Ma a parte l’aneddoto, la cerimonia è stata particolarmente toccante. Dopo la lunga attesa del caldo pomeriggio romano, finalmente la Santa Messa alle ore 17.00, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli e concelebrata da Mons. Vincenzo Apicella, Vescovo Ausiliare in Roma, dal Parroco Moderatore Don Vincenzo Taiani, da Don Nicola Mammato, da don Luigi Capozzi e da altri sacerdoti, sull’Altare della Cattedra di San Pietro, luogo ove la tradizione vuole che il Primo Apostolo abbia predicato al suo arrivo in Roma.

Accanto troneggiava S. Maria a Mare, fregiata al mattino del fiore d’oro benedetto dal Santo Padre, posto al termine della Messa nelle mani di Maria dal nostro Arcivescovo.

Quanti applausi, quante lacrime, poi, fino al sagrato di San Pietro, attraverso la navata centrale! Una giornata sì faticosa, ma che porterò nel cuore sempre, e con gioia potrò dire: ‘io c’ero’, anche per raccontarla.




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